Su www.fondazionebassetti.org tengo un blog che si chiama Altri DiaBloghi.
Giusto per iniziare questo spazio metto qui l’anteprima del mio prossimo post in quel blog. Infatti è probabile che qui finiranno anche quei DiaBloghi che non pubblico là per motivi di sintonia con il sito della Fondazione.
L’invenzione del bastone (uno scenario per burattini)
In fondo ad una piazza, su un selciato bianco e illuminato dal sole, si apre il sipario di una baracca per burattini.
I.
Laboratorio con muri di pietra, alambicchi e fumi, strane luci colorate intermittenti. Al centro della scena un bastone in piedi, in verticale.
Entra da destra l’ingegner Verrà, vestito con gran camice bianco e con i capelli bianchi e spettinati. Contemporaneamente da sinistra entra il commendator Statico, con una giacca grigia e una gran cravatta azzurra.
Verrà. Ecco.
Statico. Cos’è che è?
Verrà. Un bastone, un bastòn, un palo dritto!
Statico. E a cosa serve?
Verrà. Serve a fare una leva
Statico. E cossa l’è la leva??
Verrà. … ehm, serve a girare le zuppe! E a farci manici di scopa.
Statico. Insomma si può usare per molte cose.
Verrà. Si. In effetti non sappiamo ancora bene per quante cose si possa usare.
Statico. Com’è questo fatto?
Verrà. Continuiamo a scoprirne di nuove! Non è fantastico?
Statico. Eh, si si, in effetti…
Verrà. E’ affascinante e insieme… insieme…
Satico. Insieme?
Verrà. Spaventoso, ecco, si. Spaventoso.
Statico. Ah si?
Verrà. … eh si.
Statico. Me lo prendo in consegna per provarlo.
Verrà. Eh no! Prima i danè, gli sghei, i soldi!
Statico. (Minaccioso) Da come funziona questo bastone qua, dipende non solo se passi l’esame di gran professor dei professori per avere un laboratorio tutto tuo, ma anche i futuri (scandisce) fi-nan-zia-men-ti.
Verrà. I finanziamenti?
Statico. I danè, gli sghei, i soldi!
Verrà. Eh! l’avevo capito! Non c’è bisogno di urlare!
Statico. Allora?
Verrà. Eh… allora… Ma cerrrto! Prendilo pure, ma riportamelo entro domani mattina, vè!
Si chiude il sipario.
II.
Quando il sipario si riapre è notte. Una piazza con tante case e finestre.
Un’ombra scura si muove tra le case (è Statico con il bastone).
Statico. Ecco, qui c’è quel brutto muso antipatico.
Sparisce a lato e si sente un gran battere e urla di dolore. L’ombra ricompare.
Statico. Bene, bene. Funziona anche per questo… Ecco la casa di quella vecchiaccia…
I giri dell’ombra si ripetono un po’ in tutte le case, fra botte e urla.
Si chiude di nuovo il sipario.
III.
Il sipario si riapre su una sala riccamente addobbata, con un gran lampadario e grandi quadri alle pareti.
Al centro si vede di nuovo il bastone.
Da sinistra entra il commendator Statico e da destra l’ingegner Verrà.
Verrà. Allora?
Statico. Questo bastone mi piace.
Verrà. Ah, non ne potevo dubitare mio caro commendatore…
Statico. Però…
Verrà. Però?
Statico. E’ da migliorare.
Verrà. E cosa c’è che non va?
Statico. Mi serve più grande.
Verrà. Ma io lo posso fare piccolo, grande, lungo, corto, il bastone può presentarsi sotto molte forme e tutte interessanti.
Statico. Bene, bene.
Verrà. E quanti ne faccio?
Statico. Uno! Per me! Cosa le salta in mente?
Verrà. Ma, ma io pensavo che forse, essendo così utile…
Statico. Uno e in gran segreto!
Verrà. Ma perché, è una cosa da far conoscere a tutti!
Statico. E come a farà a raccontarla? Se non sa nemmeno tutte le cose che si potrebbero fare…
Si sentono dei colpi.
Statico. Chi è che batte!?
Giusepìn. Sono io! Giusepìn!
Entra Giusepìn da destra. Ha una camicia a quadri e sulla testa un gran bernoccolo.
Giusepìn. Questa notte la cittadinanza tutta ha scoperto il bastòn!
Verrà. Momento! Il bastone lo abbiamo inventato io.
Giusepìn. Allora in via ufficiale ti dico: la cittadinanza tutta, che io rappresento, ti aspetta qui fuori per dirti due paroline.
Verrà fa per uscire ma si ferma colto dal dubbio.
Verrà. Caro Giusepin, cos’è quel gran bernoccolo che hai sulla fronte?
Giusepìn. E’ l’effetto della scoperta del bastone, una cosa che non si vede ma si sente nella notte.
Verrà. Ma il bastone che ho scoperto io serve per battere gli ulivi, per far cadere i frutti maturi, per girare la polenta e il risotto, per pescare i cappelli che cadono in acqua…
Giusepìn. Allora non abbiamo scoperto lo stesso bastone!
Statico fa per uscire quatto quatto. Verrà e Giusepin si voltano verso di lui
Verrà e Giusepìn. Fermo!
Giusepìn. La cittadinanza tutta vuole delle spiegazioni!
Statico. Si, si. Giusto appunto, andavo a preparare un discorso per spiegare ben bene agli emeriti cittadini cosa è questo, ormai troppo chiacchierato, bastone…
Giusepìn. Chiacchierato? Io invece di chiacchiere ho sentito solo dei gran botti nella testa!
Statico. Favole, favole, sarà stato un colpo d’aria…
Giusepìn. Il mio vicino di casa, che anche lui ha preso il colpo d’aria, dice che se n’è già fatto uno bello grosso…
Statico. Come?! Un bastone non dichiarato?
Giusepìn. Certo! Lei non ha idea di quanti bastoni cominciano a spuntate ovunque! Ha presente i funghi?
Statico. Ma non abbiamo ancora regolamentato…
Verrà. Non sono chiare le possibili ricadute…
Giusepìn. Ma queste sono cose che dovrei dire io a voi! Dopo però le due paroline dei cittadini lì fuori.
Verrà. Maaa… ci sono anche aspetti positivi…
Statico. Ecco, si si, gli aspetti positivi…
Giusepìn. Prima di spiegare, cominciate con venire un po’ qui fuori.
Verrà. Ma… io cosa c’entro?
Statico. (a Verrà) Vede cosa ha combinato?
Verrà. Ma io ho parlato solo di bastoni per fare i manici di scopa o cose così, è lei che li ha usati in modo improprio!
Giusepìn. Li ha usati improprio sulla mia testa!
Statico. Come si permette!
Giusepìn. Come si è permesso lei!
Statico prende il bastone che ancora nessuno aveva toccato. Fa per darlo su Giusepìn, ma Giusepìn tira fuori anche lui un bastone, allora Statico si rivolge a Verrà che tira fuori anche lui un bastone, cominciano a colpirsi. Escono a sinistra rincorrendosi.
A scena vuota, entrando da destra passa un bambino felice a cavallo di un bastone.
Bimbo. clop clop clop, arriva il re! Arriva il re!
Musica, il sipario si chiude.
Buio.